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Costellazione di Orione

Orione o il Cacciatore (in latino Orion) è un’importante costellazione, forse la più conosciuta del cielo, grazie alle sue stelle brillanti e alla sua posizione vicino all’equatore celeste, che la rende visibile dalla maggior parte del pianeta.

Orione è la più splendente delle costellazioni, caratteristica che ben si addice a un personaggio che secondo la leggenda fu il più imponente e il più bello degli uomini. La costellazione è messa in risalto dalle stelle brillanti Betelgeuse e Rigel, e ha tre stelle distintamente allineate che formano la Cintura di Orione. «Nessun’altra costellazione rappresenta più chiaramente la figura di un uomo», dice Germanico Cesare.

La costellazione conta circa 130 stelle visibili a occhio nudo ed è identificabile dall’allineamento di tre stelle che formano la Cintura di Orione, incorniciate da un rettangolo di quattro stelle più luminose; le tre stelle della Cintura sono chiamate in diversi modi a seconda della tradizione: i Tre Re, i Re Magi (secondo una tradizione contadina dell’Italia centro-settentrionale), il rastrello, i tre mercanti, i bastoni. La sagoma dell’eroe è invece delineata da nove stelle.

Orione si trova accanto al fiume Eridano, con i suoi due cani da caccia Cane Maggiore e Cane Minore, combattendo contro il Toro. Anche un’altra sua preda, la Lepre, si trova vicino.

Storia

Orione
In questa illustrazione, tratta da Uranographia di Johann Bode, Orione solleva il bastone e lo scudo per difendersi dalla carica del Toro sbuffante. La sua spalla destra è segnata dalla stella lucida Betelgeuse, e il suo piede sinistro da Rigel. Tre stelle in fila formano la sua cintura

Molte antiche civiltà riconobbero la costellazione di Orione nel suo complesso, anche se con immagini diverse.

Gli antichi Sumeri vedevano queste stelle come una pecora. Il nome Betelgeuse significa letteralmente «l’ascella»; nel caso dei Sumeri era l’ascella della pecora.

Nell’antica Cina, Orione era uno dei 28 Xiu (宿) zodiacali. Conosciuta come Shen (參), che significa «tre», era probabilmente chiamata così a causa delle tre stelle nella Cintura di Orione.

Gli Egizi consideravano queste stelle come un tributo al dio dei morti e dell’Oltretomba, Osiride, e secondo un’ipotesi le piramidi di Giza sono state costruite seguendo l’allineamento delle tre stelle della Cintura di Orione.

Nella Bibbia la costellazione sarebbe uno dei tanti luoghi di provenienza degli Elohim, le entità protagoniste dell’intero racconto dell’antico testamento. Ad essere precisi secondo veda, proverrebbero da Mrigashīrsha, dal sanscrito: मृगशिर (mṛgaśiraṣa), traducibile come “testa di antilope”, ossia un ammasso stellare collocato sulla spalla destra della costellazione (betelgeuse).

«La cintura e la spada» di Orione sono spesso menzionate nella letteratura antica e moderna, e sono state anche stampate sulle insegne della 27ª divisione della United States Army, l’esercito statunitense.

Caratteristiche di Orione

Mappa della costellazione di Orione
Orione. La sua figura è spesso utilizzata per localizzare altre stelle

La costellazione di Orione è una delle più semplici da riconoscere e da osservare e contiene un gran numero di stelle luminose, al punto che è perfettamente visibile senza difficoltà, nelle sere adatte, anche dal centro di una grande città. La sua forma ricorda molto quella di una clessidra e la sua caratteristica più rilevante, oltre al grande rettangolo verticale di stelle luminose, è l’allineamento di tre stelle di quasi pari luminosità poste al centro della figura, un segno che prende il nome di Cintura di Orione e che è ben impresso nell’immaginario collettivo di tutti i popoli della Terra. La parte nordorientale di Orione confina col Toro e mostra un arco di stelle di terza e quarta magnitudine, che secondo la tradizione rappresenta lo scudo del gigante; questo gruppo costituisce infatti un asterismo noto come Scudo di Orione.

La costellazione di Orione è molto ricca di stelle brillanti e oggetti interessanti. In effetti, l’intera costellazione di Orione è la più vicina zona di formazione stellare, ed è stata a volte considerata per intero un’associazione OB, ossia un gruppo di stelle giovani e blu, estremamente luminose e caldissime.

Orione è molto utile per trovare altre stelle. Estendendo la linea della Cintura verso sudest, si può trovare Sirio (α Canis Majoris); verso nordovest, Aldebaran (α Tauri). Una linea verso est che attraversa le due spalle indica la direzione di Procione (α Canis Minoris). Una linea da Rigel verso Betelgeuse punta a Castore e Polluce, α e β Geminorum.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da novembre a maggio; trovandosi esattamente a cavallo dell’equatore celeste, la sua visibilità è ottimale per tutti i popoli della Terra.

I nomi delle stelle principali

Orione è una delle poche costellazioni in cui la stella Alfa non è la più brillante. La stella più brillante di Orione è infatti Beta di Orione, chiamata Rigel dall’arabo rijl che significa «piede», dato che Tolomeo la descrisse come quella che segnava il punto del piede sinistro di Orione. Rigel è una stella supergigante brillante blu-bianca.

Alfa di Orione si chiama Betelgeuse, uno dei nomi di stelle più famoso ma frainteso. Viene dall’arabo yad al-jauza, spesso erroneamente tradotto come «ascella di quello centrale». In effetti significa «mano di al-jauza». Chi (o cosa) era al-jauza? È il nome che gli Arabi diedero alla figura della costellazione che essi vedevano in questa zona, probabilmente una figura femminile che includeva le stelle sia di Orione che dei Gemelli.

Il significato

La parola al-jauza viene dall’arabo jwz che significa «mezzo», quindi significa qualcosa di simile a «quella femmina in mezzo». Il riferimento al «mezzo» può avere a che fare con il fatto che la costellazione si trovi a cavallo dell’equatore celeste. Da come la descrisse Tolomeo nel suo Almagesto, Betelgeuse rappresenta la spalla destra di Orione. I Greci non diedero un nome né a Rigel né a Betelgeuse, cosa che sorprende data la brillantezza delle due stelle. Betelgeuse è una stella rossa supergigante, il cui diametro supera di parecchie centinaia di volte quello del Sole, così grande che si espande e si contrae, cambiando leggermente di brillantezza in questo procedimento.

La spalla sinistra di Orione è segnata da Gamma di Orione, nota come Bellatrix, un nome latino che significa «la guerriera». La stella che segna il ginocchio destro del cacciatore, Kappa di Orione, si chiama Saiph. Questo nome viene dall’arabo «spada» e chiaramente è attribuito erroneamente. Le tre stelle che formano la cintura – Zeta, Epsilon e Delta di Orione – si chiamano Alnitak, Alnilam e Mintaka. Sia Alnitak che Mintaka vengono dalla parola araba che significa «cintura» o «guaina». Alnilam viene sempre dall’arabo e significa il «filo di perle», un altro riferimento alla Cintura di Orione.

Stelle principali della Costellazione di Orione

Orione
Orione. La sua figura è spesso utilizzata per localizzare altre stelle
  • Rigel (β Orionis) è la stella più luminosa della costellazione (magnitudine 0,2). Il suo nome deriva da un’espressione araba e significa “il piede sinistro di Colui che è Centrale”. Situata all’altezza del ginocchio sinistro, è una supergigante blu estremamente calda e luminosa. Ha tre compagne, molto difficili da vedere.
  • Betelgeuse (α Orionis), di magnitudine 0,5, è una supergigante rossa di notevoli dimensioni; se fosse messa al posto del Sole, i suoi strati più esterni ingloberebbero l’orbita del pianeta Giove. Il titolo di stella α le è stato dato in errore, perché Rigel è in realtà più luminosa. Si tratta di una binaria spettroscopica con un periodo di 2,08 anni. Rappresenta uno dei vertici del Triangolo Invernale. La principale è una variabile semiregolare di tipo SRC.
  • Bellatrix (γ Orionis), di magnitudine 1,7: «la donna guerriera» forma la sua spalla sinistra.
  • δ Orionis, ε Orionis e ζ Orionis (Mintaka, Alnilam e Alnitak) compongono l’asterismo chiamato Cintura di Orione. Queste tre stelle brillanti messe in fila sono sufficienti per identificare la costellazione.
  • κ Orionis (Saiph) è una stella azzurra di magnitudine 2,0: si trova all’altezza del ginocchio destro di Orione.
  • λ Orionis rappresenta la testa di Orione; si trova in direzione di un’associazione stellare nota come Cr 69.

Stelle doppie di Orione

Orione possiede moltissime stelle doppie e multiple luminose e in certi casi pure facili da risolvere anche con piccoli strumenti.

  • La coppia più facile da risolvere si trova poco a sudest di Bellatrix ed è la 32 Orionis; è composta da due componenti di quarta magnitudine una azzurra e l’altra gialla, separate da oltre 2 primi d’arco, risolvibili con facilità anche con un piccolo binocolo. La componente giallastra, che apparentemente sembra la più luminosa, è in realtà costituita da due astri di quinta magnitudine estremamente vicini fra loro e non risolvibili con piccoli strumenti.
  • Il Trapezio è formato da un gruppo di stelle che vanno tutte sotto la sigla θ Orionis; in realtà si tratta di due stelle principali, θ1 Orionis e θ2 Orionis, che a loro volta sono multiple; in particolare la θ2 ha una compagna a quasi 1 primo d’arco.
  • σ Orionis è un sistema a cinque stelle, alcune delle quali risolvibili anche con piccoli strumenti; possiede due componenti strettissime e irrisolvibili con strumenti amatoriali tradizionali, mentre la componente più esterna, di sesta grandezza, è possibile risolverla con un piccolo telescopio. Altre due componenti, una di sesta e una di ottava, sono osservabili con un telescopio di media grandezza.
  • Mintaka è la più settentrionale delle stelle della Cintura; un potente binocolo è sufficiente per individuare a quasi 1 primo d’arco dalla primaria una stella azzurra di sesta magnitudine.
  • 23 Orionis è una stella di quinta magnitudine con una compagna di settima, risolvibile anche con piccoli strumenti.
  • Alnitak è una coppia molto stretta; un telescopio con elevati ingrandimenti è in grado di mostrare a pochi secondi d’arco dalla primaria una stella azzurra di quarta magnitudine.
  • Rigel ha una compagna di sesta magnitudine a pochi secondi di separazione, pertanto la sua luminosità disturba notevolmente la sua osservazione.

Stelle variabili

Alcune delle stelle variabili più luminose della costellazione sono ben note e osservabili senza strumenti.

La più famosa è Betelgeuse, una variabile semiregolare pulsante che oscilla con un periodo variabile fra i 150 e i 300 giorni; i suoi massimi picchi di luminosità sono attorno alla magnitudine 0,0, con punte di -0,1 avutesi nell’Ottocento, mentre i minimi si attestano attorno a 1,3, ma con punte minime fino a 1,5 – 1,6. Al ciclo di variazione di 150-300 giorni se ne sovrappone un altro più lungo, dell’ordine dei 2070-2355 giorni. A queste pulsazioni, associate all’instabilità atmosferica della stella, corrisponde pure una notevole variazione delle sue dimensioni.

Mintaka è invece una variabile a eclisse, con periodi di 5,7 giorni ed eclissi primarie molto ridotte, dell’ordine di un decimo di magnitudine similmente varia la η Orionis, sebbene l’escursione di luminosità sia leggermente superiore e il periodo appena più lungo.

La stella FU Orionis è il prototipo di una classe di variabili cataclismiche estremamente giovani, le stelle FU Orionis; se ne conoscono solo poche esemplari, tutte parzialmente avvolte da nubi.

Fra le Mireidi la più luminosa in fase di massima è la U Orionis, che raggiunge la magnitudine 4,8 diventando così ben visibile ad occhio nudo; le altre Mireidi sono molto meno luminose.

Fra le numerose altre semiregolari, quella con la maggiore ampiezza è la BQ Orionis, che oscilla fra la settima e la nona grandezza in circa tre mesi e mezzo; anche la ο1 Orionis mostra delle piccole oscillazioni.

Oggetti del profondo cielo

La Nebulosa di Orione
La Nebulosa di Orione

La costellazione di Orione è famosa per contenere il più noto e studiato complesso nebuloso molecolare del cielo, in cui hanno luogo importanti fenomeni di formazione stellare; esso ospita la gran parte degli oggetti più conosciuti della costellazione.

A sud della Cintura di Orione c’è la sua spada, che consiste delle stelle multiple θ1 e θ2 Orionis, chiamate il Trapezio, e la vicina Nebulosa di Orione (M42). La nebulosa è un oggetto molto brillante, che già ad occhio nudo può essere distinta come di natura ben diversa da una stella. Tuttavia per poterla individuare a volte è opportuno guardare un punto del cielo vicino a dove se ne suppone la presenza per farla “saltare” all’occhio immediatamente. Con un telescopio o meglio ancora un binocolo si possono osservare le sue nubi di gas luminosi, le stelle giovani e le nubi di polvere che la compongono. La nebulosa Nebulosa De Mairan (M43), visibile poco a nord, fa parte di questo insieme.

Poco a sud dell’asterismo della Cintura di Orione, nei pressi di ζ Orionis, si trova una nebulosa oscura, scoperta nel 1655, non visibile ad occhio nudo, la celeberrima Nebulosa Testa di Cavallo (B33); si tratta di un addensamento oscuro che si sovrappone alla linea di vista di una nebulosa chiara, catalogata come IC 434 e situata ad est di σ Orionis.

Oltre a questi oggetti famosi, la costellazione è ricca di piccole nebulose, tra le quali spicca M78, pochi gradi ad est della Cintura. Tutto intorno all’asterismo si estende infine un grandissimo anello di nebulosità, chiamato anello di Barnard e non visibile con piccoli strumenti.

Gli ammassi aperti

Fra gli ammassi aperti, i più brillanti si trovano lungo la Spada, e sono NGC 1980, a sud della Nebulosa di Orione, e NGC 1981, a nord; in realtà questi due ammassi costituiscono le estremità della Spada stessa. Altri ricchi addensamenti di stelle si osservano presso la Cintura, il cui sfondo è molto ricco di stelle azzurre, e poi a nord nei pressi di λ Orionis, la stella dominante di un ammasso catalogato come Cr 69 e posto al centro della regione nebulosa di Lambda Orionis. Un ammasso più vecchio e meno brillante è NGC 1662, osservabile nella parte più settentrionale dell’asterismo dello Scudo di Orione.

La parte nordorientale di Orione giace sul piano galattico ed è possibile osservare altre regioni di formazione stellare, sebbene si trovino in prevalenza a grandi distanze rispetto al Sole; fra queste spiccano Sh2-252, nota anche come Nebulosa Testa di Scimmia, e la regione di Sh2-254, composta da alcune nubi di gas ionizzato di forma circolare.