Corpi CelestiNewsPianeti

Com’è l’atmosfera su Marte?

Spesso si sente parlare della possibilità di poter abitare in qualche modo su Marte, ma pochi sanno effettivamente da cosa è composta la sua atmosfera. Intanto c’è da dire che la magnetosfera è assente a livello globale e, in seguito alle rilevazioni del magnetometro MAG/ER del Mars Global Surveyor e considerando che è stata constatata l’assenza di magnetismo sopra i crateri Argyre e Hellas Planitia, si presume sia scomparsa da circa 4 miliardi di anni; i venti solari colpiscono quindi direttamente la ionosfera. Questo mantiene l’atmosfera del pianeta piuttosto sottile per via della continua asportazione di atomi dalla parte più esterna della stessa. A riprova di questo fatto sia il Mars Global Surveyor che il Mars Express hanno individuato queste particelle atmosferiche ionizzate allontanarsi dietro il pianeta.

La pressione atmosferica media è di 700 Pa ma varia da un minimo di 30 Pa sull’Olympus Mons a oltre 1 155 Pa nella depressione di Hellas Planitia. Per un paragone Marte ha una pressione atmosferica che è meno dell’1% rispetto a quella della Terra.

Composizione Atmosferica

Composizione Atmosferica
Anidride carbonica (CO2) 95,32%
Azoto (N2) 2,7%
Argon (Ar) 1,6%
Ossigeno (O2) 0,13%
Monossido di carbonio (CO) 0,08%
Acqua (H2O) 0,021%
Monossido di azoto (NOx) 0,01%
Neon (Ne) tracce
Kripton (Kr) tracce
Xeno (Xe) tracce
Ozono (O3) tracce
Metano (CH4) tracce

L’atmosfera marziana si compone principalmente di anidride carbonica (95%), azoto (2,7%), argon (1,6%), vapore acqueo, ossigeno e monossido di carbonio.

È stato definitivamente provato che è presente anche metano nell’atmosfera marziana e in certe zone anche in grandi quantità; la concentrazione media si aggirerebbe comunque sulle 10 ppb per unità di volume. Dato che il metano è un gas instabile che viene scomposto dalla radiazione ultravioletta solitamente in un periodo di 340 anni nelle condizioni atmosferiche marziane, la sua presenza indica l’esistenza di una fonte relativamente recente del gas. Tra le possibili cause vi possono essere l’attività vulcanica, l’impatto di una cometa e la presenza di forme di vita microbiche generanti metano. Un’altra possibile causa potrebbe essere un processo non biologico dovuto alle proprietà della serpentinite di interagire con acqua, anidride carbonica e l’olivina, un minerale comune sul suolo di Marte.

Durante l’inverno l’abbassamento della temperatura provoca la condensa del 25-30% dell’atmosfera che forma spessi strati di ghiaccio d’acqua o di anidride carbonica solida (ghiaccio secco). Con l’estate il ghiaccio sublima causando grandi sbalzi di pressione e conseguenti tempeste con venti che raggiungono i 400 km/h. Questi fenomeni stagionali trasportano grandi quantità di polveri e vapore d’acqua che generano grandi cirri. Queste nuvole vennero fotografate dal rover Opportunity nel 2004.