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Stonehenge

Stonehenge (pietra sospesa, da stone, pietra, ed henge, che deriva da hang, sospendere: in riferimento agli architravi) è un sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra, circa 13 chilometri a nord-ovest di Salisbury. È il più celebre ed imponente cromlech («circolo di pietra» in bretone): composto da un insieme circolare di grosse pietre erette, conosciute come megaliti, talora sormontate da elementi orizzontali colossali.

Le pietre di Stonehenge devono il loro attuale allineamento ai lavori di ricostruzione nella prima metà del Novecento:

Ipotizzando che l’attuale allineamento riproduca fedelmente il precedente, alcuni sostengono che Stonehenge rappresenti un “antico osservatorio astronomico“, con un significato particolare ai punti di solstizio ed equinozio, anche se l’importanza del suo uso per tale scopo è dibattuta.

Descrizione

La pietra dell’altare: un blocco di cinque metri di arenaria verde. La struttura interna, conosciuta come “Bluestone Horseshoe” è costituita di pietre molto più piccole, che pesano in media quattro tonnellate. Sono principalmente di dolorite ma comprendono esempi di riolite, arenaria e ceneri calcaree vulcaniche.

La pietra del tallone un tempo conosciuta come Tallone del Frate (in inglese “Friar’s Heel”). Un racconto popolare, che non può essere datato a prima del XVII secolo, spiega così le origini del nome di questa pietra:

Il diavolo comprò le pietre da una donna in Irlanda, le avvolse e le portò sulla piana di Salisbury. Una delle pietre cadde nel fiume Avon, le altre vennero portate sulla piana. Il diavolo allora gridò, “Nessuno scoprirà mai come queste pietre sono arrivate fin qui”. Un frate rispose, “Questo è ciò che credi!”, allora il diavolo lanciò una delle pietre contro il frate e lo colpì su un tallone. La pietra si incastrò nel terreno, e rimase così fino ai nostri giorni.

Primi riferimenti storici

Il sole spunta su Stonehenge durante solstizio dell'estate del 2005
Il sole spunta su Stonehenge durante solstizio dell’estate del 2005

Lo scrittore greco Diodoro Siculo ( I secolo a.C.) potrebbe fare riferimento a Stonehenge in un passo della sua Bibliotheca historica. Citando Ecateo di Abdera, uno storico del IV secolo e “certi altri”, Diodoro dice che “in una terra oltre i Celti” (cioè la Gallia) c’è “un’isola non più piccola della Sicilia” nel mare del nord chiamata Hyperborea, chiamata così perché è al di là del luogo di origine del vento del nord o Borea. Gli abitanti di questo luogo principalmente adorano Apollo, e c’è “sia una magnifica zona sacra di Apollo sia un tempio notevole che è adornato con molte offerte votive ed è di forma sferica”. Alcuni scrittori hanno suggerito che l'”Hyperborea” di Diodoro forse indica la Gran Bretagna e che il tempio di forma sferica può essere un primo riferimento iniziale di Stonehenge.

Uno storico locale ha asserito che “il recinto di Apollo” può riferirsi al campo vicino di Vespasiano. Tuttavia l’archeologo Aubrey Burl ha rilevato che altre parti della descrizione di Diodoro la rendono scarsamente adeguata a Stonehenge e al suo circondario. Diodoro dice anche che in quella zona Apollo (intendendo il sole o la luna) “sfiorava la terra ad un’altezza molto bassa”.

Indagini scientifiche

Il primo studio per osservare e capire il monumento, condotto intorno al 1640 da John Aubrey, proclamò Stonehenge opera dei Druidi. Aubrey realizzò inoltre i primi disegni con le misure del luogo, che consentirono una migliore analisi della sua forma e del suo significato. Grazie a questo lavoro, fu in grado di attribuire una funzione astronomica o di calendario alla disposizione delle pietre.

L’architetto John Wood intraprese la prima vera accurata indagine di Stonehenge nel 1740. Tuttavia l’interpretazione di Wood del monumento, considerato come un luogo di riti pagani, è stata fortemente criticata da Stukeley, che considerava i Druidi non come pagani, ma come patriarchi biblici.

Le convinzioni di Stukeley subivano gli influssi di uno dei suoi maestri più illustri: Isaac Newton; quest’ultimo si occupò, seppur marginalmente, della disposizione delle pietre di Stonehenge che secondo lui avrebbe richiamato volutamente e per metafora la configurazione non geocentrica del sistema solare e la sua soggezione alle leggi di gravitazione (una concezione del tutto simile a quella di Filolao che prevedeva un fuoco sacro centrale) e si sarebbe inoltre ispirata al modello perfetto, e più antico, del tempio di Gerusalemme. Secondo Newton sarebbero stati depositari di una conoscenza scientifica che egli stesso riteneva di aver soltanto riscoperto. Prima della fine dell’Ottocento John Lubbock riuscì a far risalire il luogo all’età del bronzo, basandosi sul ritrovamento di oggetti di bronzo sulle colline vicine.

Dispute

C’è dibattito circa l’età della costruzione, ma la maggior parte degli archeologi ritiene sia stato costruito tra il 2500 a.C. e il 2000 a.C. L’edificazione del terrapieno circolare e del fossato sono state datate al 3100 a.C.

Dall’inizio dell’Ottocento molte delle pietre cadute furono messe nella loro posizione attuale dagli ingegneri vittoriani. Secondo studi recenti i lavori di ristrutturazione si protrassero fino agli anni Settanta del Novecento, introducendo modifiche sostanziali nella disposizione originaria: Certo, ammettono gli archeologi dell’English Heritage, senza tutti questi lavori Stonehenge avrebbe un aspetto molto diverso. Pochissime pietre sono ancora esattamente nel posto dove furono erette millenni fa.

A tre chilometri di distanza da Stonehenge è stato ritrovato da ricercatori della National Geographic Society un villaggio risalente al 2600 a.C. composto da circa venticinque piccole case. Si ritiene che fossero utilizzate per ospitare i costruttori del complesso, o i visitatori di qualche cerimonia.

Si crede che Stonehenge sia una sorta di osservatorio astronomico preistorico. Di fatti l’asse di Stonehenge è orientato in direzione dell’alba nei solstizi estivi, ma non invernali.