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Vita extraterrestre Marziana ha raggiunto la Terra?

Dall’esame su alcuni meteoriti caduti in Antartide, che si presume provengano dal pianeta Marte, potremmo trovare la prova dell’esistenza, seppur a livello elementare, di forme di vita extraterrestre.
Queste ipotesi nascono dallo studio di Don Bogard, uno scienziato della NASA su alcuni granuli di cristallo presenti nelle meteoriti ritrovate, nelle quali scoprì che i gas avevano una composizione praticamente identica a quella rilevata, negli anni ’60, sul Pianeta Rosso dai lander Viking. Dunque questa era una prova, alquanto inconfutabile, che quelle rocce erano di origine marziana.

E non è tutto qui… infatti nel 1997, un gruppo di scienziati della NASA sostenne di aver scoperto, sempre in alcunij meteoriti provenienti dal Pianeta Rosso, dei microfossili di batteri extraterrestri (teoria attualmente dibattuta, poiché il campione potrebbe essere stato contaminato dall’interazione con l’atmosfera o con la superficie terrestre). Ad ogni modo questa clamorosa scoperta potrebbe essere la prova che la vita si è sviluppata almeno in un altro pianeta, oltre alla Terra.

Come è possibile che tali batteri si siano sviluppati sulla superficie di un mondo freddo e desertico come Marte?

Per dare una risposta a questo quesito, bisogna tenere in considerazione che, alcuni miliardi di anni fa, Marte era un pianeta ben diverso rispetto a come lo vediamo adesso, infatti durante la missione Mars Exploration Rover è stata rintracciata l’ematite, un minerale che si forma solamente in presenza di acqua. Inoltre il rover Opportunity ha rilevato che anticamente l’acqua esisteva allo stato fluido sulla superficie di Marte ed infine le sonde Viking hanno rilevato una serie di strutture geologiche sul suolo marziano, legate alla presenza di antichi fiumi e oceani.

Dunque gli indizi della presenza di acqua allo stato liquido costituiscono una prova che Marte, molto tempo fa, abbia potuto ospitare un ambiente prospero per la formazione di vita extraterrestre.

A tal proposito, il centro AMES della NASA ha dato vita ad un centro di coordinamento in modo da collaborare con le future missioni spaziali, al fine di studiare le possibilità dell’esistenza di forme di vita, passata o presente, negli oceani delle lune ghiacciate del nostro Sistema Solare.