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Terraformazione

La terraformazione (calco sull’inglese terraforming) è un ipotetico processo artificiale atto a rendere abitabile per l’uomo un pianeta o una luna, intervenendo sulla sua atmosfera – creandola o modificandone la composizione chimica – in modo da renderla simile a quella della Terra ed in grado di sostenere un ecosistema. La terraformazione è molto al di là delle possibilità della tecnologia odierna e gli studi su di essa sono speculativi.

Processi di terraformazione sono stati descritti per i pianeti Marte e Venere – i più simili alla Terra nel Sistema Solare – e per alcuni satelliti, inclusa la Luna.

Terraformazione di Marte

Rappresentazione artistica di Marte in seguito a un processo di terraformazione
Rappresentazione artistica di Marte in seguito a un processo di terraformazione

Marte è inabitabile perché la sua atmosfera è estremamente rarefatta e quasi del tutto priva di ossigeno ed ha una temperatura media assai inferiore a quella terrestre.

Un esempio di progetto per la terraformazione di Marte prevede di liberare grandi quantità di gas serra nell’atmosfera del pianeta, innalzandone la temperatura. Questo causerebbe la sublimazione di anidride carbonica dalle calotte polari, aumentando ancora l’effetto serra e facendo fondere eventuale ghiaccio presente nel sottosuolo marziano.

Inoltre, ci sono enormi riserve di ghiaccio d’acqua sulle due calotte polari, ghiaccio che non fonde mai in quanto la temperatura è sempre molto sotto lo zero. Il ghiaccio delle calotte, con l’aumento della temperatura, creerebbe grandi distese di acqua, che rimarrebbe liquida nelle stagioni estive o intermedie. Ciò porterebbe Marte ad avere acqua liquida, un clima più simile a quello terrestre e un’atmosfera più densa, a base di anidride carbonica. Infine, si importerebbero sul pianeta delle piante che arricchiscano di ossigeno l’atmosfera tramite la fotosintesi. È stato calcolato che l’intero processo durerebbe più di centomila anni. Sono stati ideati processi più rapidi, ma dalla durata sempre misurabile in secoli.

Per riscaldare le calotte polari di Marte liberando anidride carbonica sono stati proposti anche altri metodi, come coprirle con sostanze scure (come polvere di carbone) che assorbano meglio la luce solare, o riflettere il sole sui ghiacciai marziani da giganteschi specchi in orbita attorno al pianeta.

Terraformazione di Venere

TerraformedVenus
Rappresentazione artistica di Venere a seguito di un processo di terraformazione

Venere ha un’atmosfera di anidride carbonica con una pressione 90 volte maggiore di quella terrestre, ha una temperatura di circa 480 °C ed è quasi del tutto privo di acqua (o meglio vapore acqueo).

Il progetto di terraformare Venere usando alghe geneticamente modificate che consumino l’anidride carbonica con la fotosintesi è stato proposto nel 1961 da Carl Sagan. Negli anni seguenti si è però compreso che il metodo non sarebbe stato efficace: Venere è pressoché privo di acqua e inoltre, se la fotosintesi fissasse il carbonio in molecole organiche, questo sarebbe subito riconvertito in anidride carbonica dall’alta temperatura.

Altri progetti per terraformare Venere comprendono l’uso di schermi solari spaziali per mantenere Venere in ombra e raffreddarlo fino al congelamento dell’anidride carbonica – che potrebbe poi essere sepolta sotto la superficie o inviata su Marte – o bombardare il pianeta con idrogeno che reagisca con l’anidride carbonica, producendo carbonio ed acqua attraverso la reazione Bosch.