Materia oscuraNewsScienza e Tecnologia

La quinta forza della natura?

La chiave che apre la porta tra due mondi alla ricerca della materia oscura

Prima di parlare di “quinta forza della natura”, vediamo rapidamente le già note quattro forze della natura che agiscono nell’universo:

  1. La forza gravitazionale: è comune a tutta la materia e in essa tutti i corpi materiali si attirano reciprocamente;
  2. La forza elettromagnetica: è prodotta dalle cariche elettriche ed è sia attrattiva che repulsiva;
  3. La forza nucleare debole: agisce all’interno dei nuclei atomici ed è responsabile della radioattività;
  4. La forza nucleare forte: agisce all’interno dei nuclei atomici ed è la forza che tiene assieme protoni e neutroni.

Ma secondo i fisici dell’Istituto per la Ricerca Nucleare dell’Ungheria, coordinato da Attila Krasznahorkay, pare che potrebbe esistere una quinta forza legata ad una nuova particella che hanno chiamato X17. Questa studi si basano su delle “anomalie” legate al cosiddetto “Modello Standard“, ovvero la teoria di riferimento della fisica per descrivere com’è fatta la natura nei suoi costituenti di base.

I fisici ritengono dunque di aver trovato questa ipotetica particella “mediatrice”, in alcuni comportamenti anomali del nucleo dell’atomo di elio eccitato, così come sono stati trovati nell’analogo atomo di berillio. I fisici chiamano questa particella anche con il nome “fotone oscuro” o “fotone pensante“, poiché, al contrario del fotone a noi noto, potrebbe possedere una propria piccola massa.

Ecco cosa ha dichiarato all’ANSA Mauro Raggi, portavoce dell’esperimento e fisico dell’Università Sapienza di Roma e dell’Infn:

“Due indizi non fanno ancora una prova, ma sono sospetti. Per questo, a partire dalla primavera del 2020, proveremo a produrre questa ipotetica particella nei Laboratori di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), con l’esperimento Padme (Positron Annihilation into Dark Matter Experiment)”.

…e aggiunge…

“La particella X17 sarebbe circa diecimila volte più leggera del bosone di Higgs e rappresenterebbe un portale tra due mondi separati, il nostro e quello della materia oscura, ossia la materia che forma circa un quarto del cosmo e la cui natura è ancora ignota…. ma dato che non siamo ancora riusciti a scovare la materia oscura, è molto probabile che non sia in grado di comunicare con la materia ordinaria, se non attraverso un tipo di particella ancora sconosciuto che farebbe da collegamento”.

…e conclude dicendo:

“L’anomalia individuata dai fisici ungheresi potrebbe essere proprio la spia dell’esistenza del fotone oscuro. Se Padme dovesse confermare la sua esistenza avremmo in mano le chiavi per aprire una porta che dà su un mondo fisico del tutto sconosciuto. Sarebbe un risultato davvero rivoluzionario”.

A questo punto non ci resta che attendere l’esito della revisione della comunità scientifica.