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Fulmine globulare

Un fulmine globulare (in inglese B.L. (Ball Lightning) o BOL (Balls Of Light), mentre in tedesco Kugelblitz) è un raro, a volte brevissimo e particolare fenomeno luminoso dell’atmosfera. Si tratta di un piccolo globo luminoso, di forma pressoché sferica e di diametro variabile, fermo o, più frequentemente, in rapido e casuale movimento. Si può avvistare sia in presenza sia in assenza di temporali.

Questo curioso fenomeno atmosferico è ancor oggi poco compreso; di tutte le manifestazioni energetiche che prendono forma nella troposfera risulta ancora una delle più misteriose.

Molte sono state le osservazioni occasionali del fenomeno. Le prime testimonianze scritte risalirebbero al 1596: gli annali raccontano che nella cattedrale di Wells, in Inghilterra, poco prima di un violento temporale, entrò dalla vetrata ovest una sfera luminosa, che in seguito esplose con un enorme boato.

Nei secoli successivi si verificarono numerosi altri avvistamenti del fenomeno, registrati un po’ in tutto il mondo e pressappoco con le stesse caratteristiche. Alcuni fulmini globulari risultarono anche letali, colpendo a morte degli esseri umani. I fulmini globulari ispirarono le più bizzarre credenze popolari, che li vollero legati ai fantasmi o agli UFO. Questo atteggiamento indusse alcuni scienziati a negarne l’esistenza. La tendenza a ricondurre i fulmini globulari a illusioni ottiche o allucinazioni bloccò, negli anni a venire, la ricerca intorno al fenomeno.

Descrizione

Fulmine globulare fotografato nel cielo di Maastricht nel 2011
Fulmine globulare fotografato nel cielo di Maastricht nel 2011

Il diametro del globo di luce è molto variabile, generalmente tra i 5 cm e 1 metro circa,ma può arrivare anche oltre i 5 metri. Di solito ha bordi sfumati e un nucleo più luminoso. Può essere visibile da pochissimi secondi a qualche minuto. Il suo colore può variare dal rosso, arancio, giallo, bianco e blu, con luminosità intensa e percepibile anche in condizioni di luce diurna. La sua scomparsa è solitamente caratterizzata da un affievolimento della luminosità, ma può anche scomparire improvvisamente con una esplosione anche potente, lasciando un odore di zolfo o, più comunemente, di ozono, simile a quello che si origina dalle scariche elettriche in aria libera.

Non è ancora ben chiaro se un fulmine globulare possa passare attraverso pareti o finestre senza danneggiarle. Sono stati avvistati anche dei fulmini globulari che pare ruotino intorno al proprio asse. Si può materializzare ovunque, anche se, di solito, all’aria aperta. Molto raramente appare in sequenza, così come raramente rimane fermo. Di solito si muove in modo casuale, seguendo veloci percorsi segmentati e repentine variazioni di quota. Si è stimata una sua energia interna media di circa 160 kJ e una densità media di energia pari a 25 J per cm³ compatibile con una sorgente energetica di tipo chimico. Sia per la sua natura che per la sua forma, il fulmine globulare non è da confondersi con il fuoco di sant’Elmo.

Teorie sull’origine

Sulla formazione dei fulmini globulari esistono diverse teorie, anche se, ad oggi, la più accreditata è quella formulata nel 2000 da Graham Hubler degli U.S. Naval Research Laboratory di Washington. La teoria poggia sulla ormai certa origine di una particolare combinazione di fenomeni elettrici e chimici, da cui anche il termine “fulmine“: al divenire di un temporale, un comune fulmine colpirebbe il terreno, disintegrando alcuni elementi chimici come il silicio che, trasportato dal vento e ancora incandescente si mescolerebbe con l’ossigeno, dando così luogo a del plasma luminoso. La teoria fu confermata nel 2007 dai fisici brasiliani Antonio Pavo e Gerson Paiva, che riuscirono a riprodurre nel laboratorio di Pernambuco dei fulmini globulari con lo stesso sistema. Essi usarono un arco voltaico per vaporizzare il silicio, che creò quindi delle piccole sfere per una durata tra i 2 e gli 8 secondi.

Tuttavia, questa teoria non spiegherebbe fulmini globulari apparsi in giornate totalmente serene. Il fisico russo premio Nobel 1978 Kapica azzardò l’ipotesi che si formassero come conseguenza di una combinazione tra onde radio e gas della troposfera terrestre, anche se in natura non esistono onde radio con energia così elevata.

Altre teorie

Secondo un’altra teoria recente, elaborata dall’Università di Innsbruck, questi fenomeni potrebbero essere un’allucinazione scatenata dall’azione di picchi di campi elettromagnetici sul cervello, per esempio prima, durante o dopo un temporale, quando sono relativamente intensi. Ciò non spiegherebbe però gli effetti sonori, come l’esplosione delle sfere, oppure olfattivi, come la percezione del caratteristico odore di zolfo e ozono, fenomeni frequentemente riportati in alcuni avvistamenti.

È stato proposto che un fulmine globulare (una bolla di luce) si possa spiegare con la simmetria sferica delle oscillazioni nonlineari di particelle cariche nel plasma – l’analogo di un solitone spaziale di Langmuir. Queste oscillazioni sono state descritte sia classicamente che quantisticamente. Si è constatato che le oscillazioni di plasma più intense si verificano nelle regioni centrali di un fulmine globulare. Viene inoltre suggerito che gli stati legati di particelle cariche oscillanti radialmente e polarizzate con spin opposto – l’analogo di coppie di Cooper – possano apparire all’interno di un fulmine globulare. Questo fenomeno, a sua volta, può portare ad uno stato superconduttore della materia in un fulmine globulare. L’idea della superconduttività in una bolla di luce è stato considerato in studi precedenti. La possibilità dell’esistenza di un fulmine globulare che possegga un nucleo composto è discusso per questo modello.