Cometa Wild 2
81P/Wild, o cometa Wild 2, è una cometa periodica del Sistema solare, appartenente alla famiglia cometaria di Giove, scoperta il 6 gennaio 1978 dall’astronomo svizzero Paul Wild. La cometa è stata obiettivo della missione spaziale Stardust della NASA.
Evoluzione dell’Orbita
Da studi condotti da Marsden (1978) e Nakano (1979) è emerso che nel 1974 la cometa è transitata a sole 0,2 UA da Giove. L’azione gravitazionale esercitata dal pianeta ha modificato l’orbita della cometa indirizzandola verso il sistema solare interno. Il suo periodo orbitale è cambiato da 40 anni circa a 6,17 anni, mentre la distanza perielica è diminuita da 4,9 UA a 1,59 UA.
Missione Stardust
La NASA ha lanciato la sonda Stardust il 7 febbraio 1999. La sonda ha eseguito un incontro ravvicinato della cometa il 2 gennaio 2004 ed ha raccolto dei campioni del materiale emesso dalla chioma cometaria, che è stato riportato a Terra insieme alla polvere interstellare raccolta durante il viaggio.
Durante la missione sono state raccolte settantadue immagini ravvicinate del nucleo cometario. Esse rivelano una superficie crivellata da depressioni dal fondo piatto, con pareti a strapiombo ed altre caratteristiche dalle dimensioni comprese dal molto piccolo ai 2 km. Si ritiene che tali caratteristiche siano crateri da impatti o aperture di sfogo dei gas. Durante il sorvolo ravvicinato della sonda Stardust, erano attive almeno dieci aperture di sfogo. Il nucleo ha un diametro di 4 km.
Il contenitore del materiale cometario raccolto è giunto a Terra in ottime condizioni il 15 gennaio 2006, atterrando nello Utah. Un gruppo di ricercatori della NASA ha analizzato le celle di raccolta del materiale ed ha rimosso ogni grano di materiale cometario o di polvere interstellare.
Composti organici
Tra i numerosi composti organici ritrovati, due di questi contengono:
- azoto utilizzabile biologicamente
- idrocarburi alifatici in catene più lunghe rispetto a quelle normalmente osservate nel mezzo interstellare.
L’assenza di silicati idrati e carbonati suggerisce che la polvere della cometa non ha subito alterazione per mezzo di acqua liquida.
Invece il quantitativo di silicati cristallini è sostanziale: olivina, anortite e diopside, tutti materiali che si formano ad alta temperatura. Questa misura è in accordo con precedenti osservazioni di silicati cristallini sia nella coda di alcune comete, sia nei dischi circumstellari, a grande distanza dalla stella.
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