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Bolide

Il termine bolide (dal greco βολις, bolis, proiettile) indica comunemente una meteora di elevata luminosità, di magnitudine negativa: è un termine usato correntemente ma non è scientifico, in quanto gli astronomi non distinguono le meteore in base alla loro luminosità.

Presso gli astrofili la parola bolide designa tutte le meteore che raggiungano durante la loro apparizione almeno la magnitudine corrispondente alla massima magnitudine raggiunta dal pianeta Venere (−4,6a): quindi una magnitudine superiore a quella di qualsiasi stella e pianeta e inferiore solo alla luminosità del Sole, della Luna e di una parte delle supernovæ e novæ galattiche. Non esiste un limite superiore di luminosità, sono stati osservati bolidi di magnitudini superiori a quella del Sole (−26,3a).

I colori dei bolidi

Bolide in atmosfera (a) e successiva frammentazione (b)
Bolide in atmosfera (a) e successiva frammentazione (b)

I bolidi possono presentare, oltre al colore bianco, anche altri colori come il verde smeraldo, il rosso, l’azzurro elettrico e l’arancione; possono presentare diametri nettamente percepibili, con nuclei oltre a 1° di diametro.

Durante la loro apparizione, che può durare fino a oltre 10 s, con casi documentati fino a 101 s (il grande bolide diurno del 1972, apparso sopra gli Stati Uniti), possono presentare flare (esplosioni), frammentazioni e avere traiettorie non rettilinee. La variazione della luminosità durante l’apparizione è legata alla composizione e struttura del corpo cosmico, chiamato meteoroide, che dà origine al bolide.

I bolidi possono dare origine a rumori, in genere simili a tuoni lontani, a salve d’artiglieria, a esplosioni di mine di cava. In genere, questi suoni sono percepiti da 1 a 3 minuti dopo l’apparizione del bolide visivo. Inoltre, i suoni sono percepibili solo quando sono generati a una altezza non superiore a 50 km. Invece ad altezze maggiori sono riflessi verso l’alto andando a svanire nell’alta atmosfera: questi suoni sono dovuti alla disgregazione, spesso esplosiva, del meteoroide.

I boati

In rari casi possono generare suoni elettrofonici: questo fenomeno, probabilmente, ha un’origine similare agli analoghi suoni generati dalle aurore boreali. Si presume che siano il risultato dell’interazione di onde elettromagnetiche, generate dalle perturbazioni provocate dal bolide al campo magnetico terrestre, con oggetti metallici situati nelle immediate vicinanze degli osservatori che le percepiscono. Al contrario dei suoni provocati dal frammentarsi del meteoroide, i suoni elettrofonici sono percepibili contemporaneamente all’apparizione del bolide visivo, poiché le onde elettromagnetiche che li generano viaggiano a velocità simili a quella della luce.

Un bolide dalla luminosità pari a quella Luna piena ha usualmente una massa pre-atmosferica di 100 kg. Solo un bolide ogni 100 con una magnitudine come quella della Luna piena dà origine a meteoriti.

Normalmente i bolidi eclatanti che impressionano i testimoni occasionali sono di origine sporadica (non legati a sciami meteorici). È comunque usuale che durante gli sciami meteorici siano visti bolidi, tanto più numerosi quanto numerose sono le meteore dello sciame.